Come possiamo gestire il tempo e la qualità dell’allenamento nel Golf?
In un gioco in cui l’obiettivo è mettere la pallina dentro la buca con il minor numero di colpi possibili, bisogna avere ben chiaro come gestire il tempo dell’allenamento nel golf, sia in termini di aree del gioco che di qualità.Per gestire al meglio la qualità e il tempo di allenamento nel golf, le aree del gioco sulle quali bisogna lavorare sono davvero tante.
Per questo non è facile avere la lucidità mentale e l’esperienza necessaria a capire come lavorare per diminuire il numero dei colpi.
A livello professionistico, quando mi allenavo e gareggiavo, la mia idea di giocatore completo includeva queste caratteristiche:
• la capacità di colpire il driver a 260 mt;
• un buon controllo con i ferri;
• essere molto forte in tutti i colpi dai 100 mt in giù.
Oggi che il gioco è portato all’estremo, la statistica della distanza dal tee di partenza per i giovani pro deve essere aumentata di un 10% per arrivare ad avere driver di 280 mt.
Il tempo e la qualità dell’allenamento nel Golf: professionisti e dilettanti.
I miei allenamenti partivano spesso dal putting green andando a salire fino ad arrivare al campo pratica ed al gioco in campo.Quasi tutti i giorni passavo circa due ore ad allenarmi sul tiro finale, alla ricerca del putt perfetto; mi chiedevo anche come mai il dilettante medio non spendesse nemmeno due minuti per provare quel colpo che, alla lunga, fa la differenza durante le gare della domenica.
A livello amatoriale, dal principiante all’agonista, il gioco corto diventa un punto fondamentale sul quale prestare tempo ed attenzione.
Grazie ad un gioco solido al di sotto dei 100 mt., tutto diventa più facile: anche la tensione sul colpo al green tende a diminuire rendendoci consapevoli di poter recuperare il risultato da qualsiasi zona del campo.
I miei consigli su come gestire il tempo e la qualità dell’allenamento nel Golf
Oggi il mio consiglio è quello di dividere i propri allenamenti, tenendo anche in considerazione le proprie necessità di tempo ed il periodo dell’anno, in modo da tenere sempre “in caldo” ogni aerea del gioco.Cerchiamo di bilanciare l’allenamento sul colpo lungo, tra il driving range ed il gioco in campo, con sessioni di pratica che non sorpassino mai i 45 minuti; inoltre, dedichiamo il 50% del nostro tempo al gioco corto, intorno e dentro il green.
In poco tempo troveremo benefici in termini sia di risultati, sia di affaticamento, mentale e fisico, dato da lunghe sessioni di palline tirate a caso.
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#ScopriIlGolf con @Alessio BRUSCHI!