Il 25 ottobre 2012 ho scritto (probabilmente su facebook) questa cosa qui. A parte il cambio del sistema di hcp, direi che non è cambiato quasi nulla.
Se fosse uno sport… invece è un gioco.
Se fosse uno sport, vincerebbe il più forte. Vincerebbe chi ne tira meno. Vincerebbe chi ha i nervi saldi nelle ultime buche e riesce a capitalizzare una giornata positiva.
Invece è un gioco e per renderlo democratico è stato inventato l’hcp che permette a tutti di competere tirandone di più e battendo i più forti.
Se fosse uno sport, si giocherebbe con lealtà, o almeno ci si proverebbe. Perché lo sport, quello dilettantistico, quello Decubertiano, mette al primo posto la partecipazione. I golfisti in particolare mettono al primo posto l’etichetta e la lealtà.
Invece è un gioco e nei giochi si può “barare”. E’ un gioco e nei giochi si cerca la vittoria, spesso con furbizia.
Se fosse uno sport l’obiettivo potrebbe essere quello di superare se stessi e il proprio limite, sconfiggendo il campo, superando l’avversario di turno sapendo che la prossima volta toccherà a lui vincere.
Invece è un gioco e troppo spesso si “bara” perché in palio c’è un viaggio all’estero, oppure più semplicemente ci sono i tre minuti di celebrità che la cerimonia di premiazione ci regala a fine gara.
Se fosse uno sport, il sistema dell’hcp servirebbe solo all’identificazione del livello dell’atleta e all’appartenenza a una determinata categoria, nella quale tutti giocherebbero alla pari proclamando vincitore chi ne tira meno.
Invece è un gioco e il calcolo dell’hcp, da qualche anno, è formulato attraverso la conversione in risultato stableford, che non rispecchia il vero valore consentendo la neutralizzazione delle buche giocate peggio.
Se fosse uno sport gestito professionalmente non si dovrebbe arrivare a cambiare le regole non sapendo più come fare per portare soldi ai Circoli che arrancano.
Invece è un gioco, molto spesso gestito con scarsa capacità, senza programmazione e senza lungimiranza.
Teniamoci stretto il cba, il css, le szr, l’exact ega, il cipirippi e il cippiripa, le formule e gli algoritmi. Si potrebbe anche aggiungere il Jolly di gomma, consentendo l’aggiustamento dei tre risultati peggiori della giornata, prima della consegna dello score.
Basterebbe poco… ma in fondo… è un gioco.
Se fosse uno sport… invece è un gioco.
Se fosse uno sport, vincerebbe il più forte. Vincerebbe chi ne tira meno. Vincerebbe chi ha i nervi saldi nelle ultime buche e riesce a capitalizzare una giornata positiva.
Invece è un gioco e per renderlo democratico è stato inventato l’hcp che permette a tutti di competere tirandone di più e battendo i più forti.
Se fosse uno sport, si giocherebbe con lealtà, o almeno ci si proverebbe. Perché lo sport, quello dilettantistico, quello Decubertiano, mette al primo posto la partecipazione. I golfisti in particolare mettono al primo posto l’etichetta e la lealtà.
Invece è un gioco e nei giochi si può “barare”. E’ un gioco e nei giochi si cerca la vittoria, spesso con furbizia.
Se fosse uno sport l’obiettivo potrebbe essere quello di superare se stessi e il proprio limite, sconfiggendo il campo, superando l’avversario di turno sapendo che la prossima volta toccherà a lui vincere.
Invece è un gioco e troppo spesso si “bara” perché in palio c’è un viaggio all’estero, oppure più semplicemente ci sono i tre minuti di celebrità che la cerimonia di premiazione ci regala a fine gara.
Se fosse uno sport, il sistema dell’hcp servirebbe solo all’identificazione del livello dell’atleta e all’appartenenza a una determinata categoria, nella quale tutti giocherebbero alla pari proclamando vincitore chi ne tira meno.
Invece è un gioco e il calcolo dell’hcp, da qualche anno, è formulato attraverso la conversione in risultato stableford, che non rispecchia il vero valore consentendo la neutralizzazione delle buche giocate peggio.
Se fosse uno sport gestito professionalmente non si dovrebbe arrivare a cambiare le regole non sapendo più come fare per portare soldi ai Circoli che arrancano.
Invece è un gioco, molto spesso gestito con scarsa capacità, senza programmazione e senza lungimiranza.
Teniamoci stretto il cba, il css, le szr, l’exact ega, il cipirippi e il cippiripa, le formule e gli algoritmi. Si potrebbe anche aggiungere il Jolly di gomma, consentendo l’aggiustamento dei tre risultati peggiori della giornata, prima della consegna dello score.
Basterebbe poco… ma in fondo… è un gioco.